Una giornata particolare

  • Manifestazione senza precedenti nel giorno della festa nazionale catalana dell’11 settembre 2012

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Il 10 luglio 2010 centinaia di migliaia di catalani, popolo tradizionalmente reticente a farsi notare, si sono dati appuntamento a Barcellona arrivando da tutta la Catalogna per una manifestazione di massa.

Il motivo principale erano i tagli portati a termine dal Tribunale Costituzionale spagnolo allo Statuto d’Autonomia di Catalogna, che quattro anni prima era stato approvato dal parlamento catalano, quello spagnolo, e addirittura sottoposto con successo a un referendum popolare. In quel momento, la revisione dello Statuto era vista dalla Catalogna come una proposta leale di accordo politico nell’ambito della struttura dello Stato.

Nel 2010, invece,  molti già davano per impossibile il raggiungimento di questo accordo e, nonostante non fosse una manifestazione dichiaratamente indipendentista, alla fine lo slogan più gridato nelle strade di Barcellona era: indipendenza!

Due anni dopo, mentre i catalani preparano la loro festa nazionale, che si celebra appunto l’11 di settembre, le cose non sono migliorate per nulla, e non solo per lo stato deplorevole dell’economia. Se è vero che le misure intraprese dal governo spagnolo per gestire la crisi finanziaria hanno portato dalla parte dell’indipendenza molta gente dubbiosa, è anche vero che lo scontento dei catalani è molto più profondo.

Allo strozzamento economico e politico da parte del governo spagnolo si aggiunge un risveglio degli attacchi contro tutti gli aspetti dell’identità nazionale catalana. Per questo è urgente e vitale che i catalani prendano in mano le redini del proprio futuro. Quest’anno la manifestazione avrà uno slogan per niente ambiguo: Catalogna, nuovo stato d’Europa. La gente attraverserà la città fino al Parlamento e una delegazione incontrerà la sua presidente. Nonostante l’iniziativa sia promossa dalla società civile, molti partiti hanno già dato la loro adesione e i loro rappresentanti eletti andranno alla manifestazione insieme ai militanti.

Fra loro si nota anche CDC, Convergència Democràtica de Catalunya, un partito moderato di centro destra, socio di maggioranza nella coalizione di governo del Paese. Altri rappresentanti politici parteciperanno alla manifestazione a titolo personale, nonostante le riserve dei loro stessi partiti. Il presidente della Catalogna Artur Mas ha annunciato che non sarà presente, però il solo fatto che abbia considerato di farlo rende l’idea dell’evoluzione del concetto d’indipendenza che si è sviluppato nella società catalana degli ultimi anni.

C’è di più: i sondaggi più recenti mostrano che se oggi si facesse un referendum per l’indipendenza, l’opzione di secessione dalla Spagna sarebbe quella preferita da oltre la metà dei votanti e invece solo un quinto di loro sarebbe contrario. Ogni giorno aumenta il numero di catalani che si rendono conto del male irreparabile che la Spagna sta facendo alla loro economia e società, e molti di loro non credono che si possa mai arrivare a un accordo con lo stato. Perciò questa volta non scenderanno in piazza per domandare di nuovo un trattamento giusto o per protestare contro l’ennesimo rifiuto a discutere: ormai il governo spagnolo non ha più nessun ruolo.

L’11 settembre 2012 i catalani si rivolgeranno direttamente ai loro leaders per chiedere  loro di iniziare il cammino verso la piena sovranità nazionale.

 

Autor: Col·lectiu Emma

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